Una passeggiata tra il casinò e le bancarelle che d’estate popolano il bordo mare di Saint-Raphael. Sono circa le otto di sera, iniziamo a cercare un ristorante, Gaia ha decisamente vogila di mangiare dopo una giornata passata sugli scivoli di Acqualand.
Costeggiamo la banchina del porto, un rumore sulla sinistra, un motoscafo che fa manovra, mi giro.. è un attimo, proprio come mi hanno insegnato al corso di fotografia creativa. Ecco il risultato:

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La fotografia (e in generale ogni forma d’arte) creativa gioca sull’impulso, su quello che i sensi riescono a percepire prima ancora che il cervello sia in grado di elaborare l’informazione. Mi hanno insegnato a non pensare ma a guardare, e non con la testa ma con tutto il corpo.
Certo non sempre il risultato è perfetto: in questo caso se avessi permesso al cervello di elaborare l’immagine avrei fatto due passi e aumentato lo zoom per togliere dal quadro la bottiglia in acqua.. ma il risultato non sarebbe stato lo stesso.
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